by Irma Vivaldi
1906 | La Galleria del Lavoro all'esposizione internazionale di Milano.
1906 | Work's Pavilion at the Milan EXPO.
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[English text below]
Nel 1906 Milano ospitò l’Esposizione Internazionale, dedicata all'inaugurazione del traforo del Sempione.
A quel tempo in Italia c’erano solo cinque stabilimenti che producevano interamente a macchina le calzature: due in provincia di Varese (Borri e il Calzaturificio di Varese), uno a Milano (Piatti & C.), uno a Napoli (Krebs) e uno a Torino (la Manifattura pellami e calzature).
La società americana produttrice dei macchinari, tramite il distributore francese, scelse di delegare la propria rappresentanza all’esposizione al calzaturificio Borri & Vitale di Busto. Così nei mesi dell’esposizione, Borri trasferì al padiglione del lavoro una delegazione dei suoi operai, che mostrava il funzionamento dei macchinari, realizzando calzature sotto gli occhi stupiti del pubblico. Entusiastici i commenti dei visitatori:
Lo stand Borri presso la Galleria del Lavoro(Fonte: "La Domenica del Corriere")Borri stand at the Work's Pavilion.(Source: "La Domenica del Corriere)"Alla esposizione di Milano nella Galleria del lavoro (sezione francese) una delle mostre che attirano maggiormente l’attenzione del visitatore è quella data dalla confezione meccanica delle calzature della ditta Giuseppe Borri di Busto Arsizio… ed è certo con grande meraviglia che si ferma ad osservare il rapido confezionamento delle calzature…che gradatamente prende forma ed eleganza”“tutte le forme di stivaletti erano colà rappresentate e vedendoli finiti nella freschezza delle pelli, nell’eleganza della finitura, non riuscivo ancora a persuadermi che quello poteva essere prodotto con l’aiuto delle macchine”
[L’inviato della “Domenica del Corriere” 2 settembre 1906]“La cucitura Goodyear è universalmente riconosciuta la migliore e adottata dalle principali fabbriche Americane e Francesi. La calzatura Goodyear è preferita da tutti i consumatori per la sua superiorità sul cucito a mano, perché è l’unica calzatura a macchina che si possa riparare. Essa è leggera, elegante, pieghevole e di solidità incontestabile.""Essendo questo sistema il più perfetto d’ogni altro, mentre permette di risolvere il problema di produrre delle calzature di una qualità sempre uniforme e d’una superiorità senza pari, permette altresì di rendere il lavoro più perfezionato, più sollecito e più sicuro”[Da “l’Almanacco Italiano” del 1906 e del 1908 - R. Bemporad e figlio Editori]
Un modello Borri di inizio '900
Borri shoe early '900
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“tutti i visitatori avranno potuto ammirare la fabbricazione della magnifica e razionale Calzatura Sempione, in oggi domandata su vasta scala da tutta la clientela”.
Rational shape/Modern shape Source: L'Almanacco Italiano |
Il logo della marca Sempione, con Mercurio che attraversa
il Sempione su una ruota alata, brevettato nel 1906.
Simplon brand logo with Mercury on winged wheel crossing
the Simplon Route. 1906
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Una nota: “Calzatura Sempione” era la marca delle calzature realizzate negli anni del sodalizio dei due calzaturieri Borri e Vitale e dopo la loro separazione rimarrà in uso al solo calzaturificio Vitale.
Calzaturificio BORRI Inside the factory: where the uppers are made |
Nei primissimi anni del Novecento la produzione giornaliera del Borri era di 500 paia di scarpe, "da uomo, da signora e da ragazzo" e occupava circa 200 persone. Fare una scarpa a macchina era un processo che prevedeva oltre 70 passaggi, dalla misurazione delle pelli alla finitura e le calzature prodotte erano di "qualità Superiore" o "qualità extra", costando circa 12 lire quelle da uomo, 10 quelle da donna e 6 le scarpette da bimbo.
Il successo dell’esposizione portò al calzaturificio i primi riconoscimenti ufficiali: la Medaglia d’Oro della Galleria del lavoro e la medaglia d’argento della Galleria dei Trasporti. Negli anni seguenti ne arrivarono altri: medaglia d’oro anche nelle esposizioni di Londra (1906), Madrid (1907) e Copenaghen (1908). E infine la Grande Medaglia D'oro e Diploma al Concorso al Merito Industriale del 1908.
Oltre a garantire medaglie, l'esposizione di Milano fu per Giuseppe Borri un ottimo trampolino di lancio verso il successo commerciale. Già l'anno successivo avviò ulteriori ampliamenti agli stabilimenti di Busto e la capacità produttiva arrivò fino a 1000/1200 paia di scarpe giornaliere.
Intanto si avvicinava la Grande Guerra.
1908 - Borri shoe. |
THE SHOE FACTORY BORRI
I N D E X
In 1906 Milan hosted an International Exposition, dedicated to the opening of the new Simplon Tunnel.
At that time in Italy only five factories produced machine-made footwear: two in the Varese province (Borri and Calzaturificio di Varese), one in Milan (Piatti & C.), one in Naples (Krebs) and one in Turin (the Manifattura pelli e calzature).
The machinery's American company chose to delegate, through the French distributor, its representation to the Calzaturificio Borri. So, during the Exposition, Borri moved a delegation of his workers, to demonstrate the shoe making process on site. Enthusiastic comments ensued:
"At the Work's Pavilion (French section), one of the most attractive exhibitions is the one given by the mechanical footwear production from the Giuseppe Borri Company of Busto Arsizio ... and it is certainly very surprising to observe the rapid-fire production of the shoes ... which gradually take their elegant shape.""All kind of boots was shown: the freshness of the leather, the elegance of the finishings. I couldn't believe they weren't made by hand."
["Domenica del Corriere" September 2, 1906]
"Goodyear seam is universally recognized as the best one and it is adopted by major American and French factories. The Goodyear system is preferred by consumers because it is the only machine-made seam that can be repaired.""It is light, elegant, flexible and with an undeniable strength.""It is the most perfect system and it guarantees standard quality footwear of unparalleled level; it also makes the production more refined, quicker and safer.""All visitors enjoyed the magnificent and rational Sempione Footwear, demanded today by all customers."[From “L’Almanacco Italiano” - 1906 and 1908 - R.Bemporad e figlio Editori]
Note: "Simplon Shoes" was the footwear brand produced by the Borri & Vitale partnership. After their split it remained in use to the latter.
During the early twentieth century Borri employed about 200 people whose daily production was up to 500 pairs of shoes, "for men, women and boys". Making a machine-made shoe was a process including more than 70 passages: from leather measuring to finishing. Borri footwear was ranked as "high quality" or "extra quality", with an average price of 12 Italian Liras for men's shoes; 10 for women's; 6 for baby's.
The success at the Exposition gave the shoe factory its first break with the Work Pavilion's Gold Medal and the Transport Pavilion's silver medal. In the following years they won even more: gold medals in London (1906), Madrid (1907) and Copenhagen (1908). And finally the Great Gold Medal at the Business Competition in Italy (1908).
The year after the Exposition Borri extended the Busto Arsizio plant. The production capacity reached up to 1000/1200 pairs of shoes per day.
Meanwhile, the Great War was coming up ...