Friday, March 25, 2011

LOST FOREVER | 1985 | PARABIAGO FOOTWEAR MARK OF QUALITY

1985 | UN MARCHIO DI QUALITA' PER LE AZIENDE CALZATURIERE DELL'ALTOMILANESE

[Irma Vivaldi]

1985 | PARABIAGO CALZATURE LOGO

La storia del distretto calzaturiero di Parabiago non è priva di episodi di buona volontà associazionistica, guidati da alcuni illuminati ispirati al saggio principio per cui l’unione fa la forza.

La realtà ha però sempre smentito gli sforzi e rivelato una costellazione di micro, piccole e medie imprese incapaci di resistere nella collaborazione. Ognuna trincerata in difesa di presunti clamorosi segreti produttivi, in una concorrenza che non concede il tempo di uscire dall’apnea delle preparazioni di campionari - prima - e della produzione - poi. In cronica carenza di personale e priva di risorse per comunicazione, promozione e attività associativa.


PARABIAGO
Footwear City

1985: il declino del calzaturiero in Italia si faceva sentire. Occorrevano iniziative per favorire un’uscita dalla crisi e promuovere l’immagine produttiva dell’area.

Per capire meglio di che valore stiamo parlando: nel distretto di Parabiago hanno sede Fratelli Rossetti, Riccardo Banfi e Luciano Padovan; producono - o hanno prodotto - Manolo Blahnik, Christian Louboutin, Hermès, Roberto Cavalli, Fendi, Chanel, Ralph Lauren, Sigerson Morrison, Arfango, Max Mara, Donna Karan, Laura Biagiotti, Heather Williams, Nicole Brundage, Olivia Morris, Georgina Goodman (quest'ultima però fallita nel luglio 2011) e molti altri. Ma dei non addetti ai lavori, quanti ne sono a conoscenza?

Si pensò così all’identificazione di un marchio che aiutasse le aziende a far identificare immediatamente la loro qualità in base all'origine.

L’iniziativa si sviluppò nell’ambito del Consorzio Export Legnano, un organismo emanazione del gruppo confindustriale dell’Alto Milanese, allora diretto da Vincenzo Di Nuzzo e che mirava ad offrire servizi per facilitare le esportazioni delle aziende associate.


L to R: Vincenzo Di Nuzzo and Romano Rancilio (counselor)

In occasione del Micam, in una conferenza stampa, lo stesso Di Nuzzo, affiancato dai due consiglieri Pietro Tremolada e Romano Rancilio, annunciò la nascita del marchio

"Calzature Parabiago"

Un marchio di origine non solo per le calzature, ma anche per la produzione collaterale delle aziende del distretto, dai macchinari agli accessori.

“Si tratta di rafforzare l’immagine di un’area specifica e contrassegnarla in modo inconfondibile”

dichiarò Tremolada in conferenza stampa.

PARABIAGO FOOTWEAR
T H E L I S T


27 calzaturifici (su 120 del distretto) e 8 aziende affini sottoscrissero il marchio, che rappresentava un’immagine stilizzata di una calzatura e una scatola. Tra gli intenti dichiarati c’era la promozione del marchio su Vogue ed Harper’s Bazaar.

Questo accadeva 26 anni fa: marzo 1985. Com’è andata a finire?

Già detto prima: ciò che succede a Parabiago lo sanno solo quelli del mestiere.



Parabiago’s footwear history collects many episodes of association led by the enlightened principle that unity is strength.

The reality, however, always revealed the weakness of the efforts.

The Parabiago District it’s a constellation of micro/small enterprises, each one of them entrenched to defend alleged secrets about production; a never ending competition, overburdened by the daily grind and a perennial staff shortage. And finally: no resources for communication, promotion and associative activities.

Now, let's go back in time, to what happened 26 years ago.

1985: the decline of the footwear industry. It was necessary to find out solutions to beat the crisis and to promote the district's quality production.

Fratelli Rossetti, Riccardo Banfi and Luciano Padovan have their HQs here. Also made in Parabiago are the following: Manolo Blahnik, Christian Louboutin, Hermès, Roberto Cavalli, Fendi, Chanel, Ralph Lauren, Sigerson Morrison, Arfango, Max Mara, Donna Karan, Laura Biagiotti, Heather Williams, Nicole Brundage, Olivia Morris, Georgina Goodman (now out of business) and many others. Insiders not included, who knows it?

Anyway, they came up with a Mark Of Quality under the patronage of the Export Consortium of Legnano (a local body within Confindustria, the main organization representing Italian manufacturing companies), then directed by Vincenzo Di Nuzzo, aimed to facilitate the export for member companies.

At the Micam International Exhibition, director Di Nuzzo, along with the two counselors - Pietro Tremolada and Romano Rancilio - announced in a press conference the birth of the brand:
“Calzature Parabiago (Parabiago Footwear)”. 
A mark of origin for shoes, footwear machinery and accessories.

27 footwear factories (out of 120 operating in the district) and 8 related companies signed the mark, representing a stylized image of a shoe and a box.

They had the idea to promote it through Vogue and Harper's Bazaar. It was March 1985, 26 years ago. What happened then?

Said it before: what happens in Parabiago stays in Parabiago.