Monday, February 29, 2016

THE SHOE FACTORY ELIO | LUINO | VARESE | PART 1

The shoe factory ELIO was founded in Luino (Lake Maggiore) by Mario Ambrosetti in 1919. Ambrosetti, a former bank accountant born in 1896 in Capolago, was sent to Luino to recover after being wounded at the end of WWI. Not far away - 30 kilometers southbound - the Calzaturificio di Varese opened its doors back in 1899.

L’idea di fondare un calzaturificio a Luino, sul Lago Maggiore, era venuta nel 1919 ad un ex impiegato di banca, il ragionier Mario Ambrosetti, nato nel 1896 a Capolago, sul Lago di Varese. Era stato mandato in quella zona in convalescenza dopo una ferita che si era procurato in trincea, nel corso della prima guerra mondiale, insieme ad un paio di medaglie al valore. A poca distanza operava già da anni anche un'altra importante industria, il Calzaturificio di Varese.


1930's | Calzaturificio Elio
Luino, Varese

Named after a mountain basin north of Luino, the shoe factory Elio opened its plant on the site of a former textile mill and managed - in less than a decade - to employ about two hundred workers. They produced for civilians, but their main account was Empire-dreaming's Mussolini.

Partito con un piccolo laboratorio in una ex filanda, al quale aveva dato il nome di un lago (Elio, un bacino montano a nord di Luino) già dopo una decina d’anni il calzaturificio impiegava circa duecento operai e produceva calzature per civili ma soprattutto per l’Esercito Italiano che ubbidiva a Mussolini e ai sui sogni di impero.


Elio
The logo patented in 1946


The military job allowed the shoe factory to maintain in wartime the production flowing:
« with the orders from the regime, the shoe factory managed to avoid that many workers were sent to forced labor in Germany's prison camps (or worse); Ambrosetti's bold behavior land him two arrests by the SS and the absence of his son sent abroad to spare him the hard times.»  
[Per l’ "Elio", Mario e Carlo Ambrosetti in Biografie Verbanensi]


La commessa militare contribuì a mantenere attiva la produzione negli anni di guerra e sotto l’occupazione tedesca: 
“proprio grazie alle commesse per il regime ottenute al Calzaturificio, al suo proprietario riuscì di evitare che molte maestranze venissero avviate al lavoro coatto nei campi di prigionia (o peggio) in Germania; Ambrosetti pagò l’aver giocato sul filo del rasoio con due arresti da parte delle SS e la lontananza del figlio, inviato in terra straniera per porlo a riparo dalle traversie di quel periodo.” 
(Per l’ ”Elio”, Mario e Carlo Ambrosetti in Biografie Verbanensi)


1955 | Calzaturificio Elio 
Source: Emci Catalogue

1955 | Calzaturificio Elio 
Source: Emci Catalogue

1955 | Calzaturificio Elio 
Source: Emci Catalogue


After the Liberation and until 1952, the year of the sudden death of Mario Ambrosetti, the shoe factory thrived, expanding its market quota toward Europe, North Africa and Indonesia. The production was diversified and new brands created for different men’s lines: "Strong Shoe", "Wellington Shoe", "Owerall Shoe" (sic) and "Forward" .

Dopo la Liberazione e fino al 1952, anno della morte improvvisa di Mario Ambrosetti per un incidente, il calzaturificio visse una fase espansiva, sia come struttura che come mercati, iniziando ad esportare in altri Paesi europei, nord Africa e l’attuale Indonesia. Si differenziò la produzione e nuovi marchi caratterizzarono diverse linee di calzature da uomo: furono così depositati i brevetti per la “Strong Shoe”, la “Wellington Shoe”, la “Owerall Shoe” e la “Forward”



1959 | The shoe box of Calzaturificio Elio 
Source: Emci Catalogue

1959 | Calzaturificio Elio
Source: Emci Catalogue


THE SHOE FACTORY ELIO | LUINO, VARESE

PART 1

PART 2

PART 3

1959 | Mario Ambrosetti
Portrait by Angelo Frattini (1910-1975)
At Civico Museo d'Arte Moderna
e Contemporanea Castello di Masnago