1974 | Richard Estes Qualcraft Shoes - Chinese Lady | Hirshhorn Museum And Sculpture Garden Source: The Athenaeum |
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DON EDDY
SHOES & ART
1832 - 2009
1974 | Richard Estes Qualcraft Shoes - Chinese Lady | Hirshhorn Museum And Sculpture Garden Source: The Athenaeum |
Maria Callas | The Golden Shoe Award
19th International Exhibition Of Vigevano | January 1956
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Maria Callas | The Golden Shoe Award
19th International Exhibition Of Vigevano | January 1956
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Maria Callas | The Golden Shoe Award
19th International Exhibition Of Vigevano | January 1956
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1924 | Arletty in Bob Et Moi
Costumes design by Patou
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1938 | Sandal designed by André Perugia for Arletty
Photo by Joël Garnier
Source: The Art Of Shoes by Marie-Josephe Bossan Pakerstone | 2007
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1927 | Käte Hoch Still Life With Boots | Private Collection Source: The Athenaeum |
Born in Zwiesel in 1873, she lived in Paris and later Munich and it was possibly there that she met the writer Oskar Maria Graf, the artist Georg Schrimpf and other members of the Neue Secession.
Most of Hoch's work was either destroyed by the Nazis when they came to power in 1933, the year of the artist's death, or has since disappeared. As a consequence, very little is known about Hoch's life.
1973 | Capobianco The Secret To Grow Taller |
1975 | The sandals made with invisible threads.
Threads made in a material "used by Polynesian for shark fishing nets".
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1956 | Sandal by Capobianco Photo Guy Bourdin |
1882 | Ferdinand Hodler The Cobbler By The Window | Oil On Canvas | Private Collection Source: Wikipaintings |
1957 | A model by Capobianco Source L'Officiel |
1946 | The professional entente of high-end bottiers |
The Members: Argence, Capobianco, Joseph Casale, Der Balian, Jean Drettas,
Elie, Greco, Gresy, Inabilac, Léandre, Maniatis, Reithler, Richomme.
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1958 | Model by Charles Montaigne | Sandals by Capobianco
Source: L'Officiel
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1970 | Jean Paul Belmondo and Alain Delon in Borsalino, by Jacques Deray
Shoes by Capobianco |
Source: Forgotten Silver
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1955 | A model by Capobianco
Source: L'Officiel
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1958 | Capobianco
Source: L'Officiel
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1970 | Molaschi Parabiago, Milan |
Non ancora quattordicenne, aiutavo mio fratello Nando in latteria, mentre di sera prendevo lezioni di disegno e pittura a Legnano. Qualche tempo dopo, con l'amico Gildo Castelli, andai a scuola di modelleria per calzature a Parabiago ed incominciai, come apprendista, a fare il tagliatore in diverse fabbriche, mentre di sera frequentavo ancora una scuola di modelleria e pittura a Milano.A 17 anni iniziai il mio primo impegno di modellista presso il Calzaturificio F.lli Lavazza di Cerro Maggiore. Dopo la terribile parentesi della guerra, nell'estate del 1946 tornai a San Lorenzo. Fondai con un socio, il signor Filippo Carugo, una piccola ditta artigiana di calzature con 15/20 dipendenti con il marchio Moka. La ditta ebbe subito successo, la produzione di calzature era all'avanguardia e la clientela di alto livello. Dopo qualche tempo cominciammo a lavorare anche per il “Calzaturificio di Varese”, il nostro più importante cliente.Quel periodo mi regalò un altro momento importantissimo della mia vita, il matrimonio con Bianca dalla quale ho avuto poi Carmen, Loredana e Marco. Mio fratello Elia tornato dalla prigionia, dopo la guerra, entrò in società. Aumentammo ancora la produzione e di conseguenza i dipendenti, fino ad arrivare a 40/45. Dopo qualche anno, in buon accordo, ci dividemmo dal signor Carugo.Nel 1959 ci trasferimmo nella nuova fabbrica e il “Calzaturificio di Varese” ci dette l'opportunità, in esclusiva, di marchiare le calzature con il timbro “Molaschi per Calzaturificio di Varese”. Nello stesso periodo, ebbi l'incarico di fornire calzature, con modelli esclusivi, ad alcune case d'Alta Moda tra le quali Mila Schön, Krizia, Ken Scott, Biki, Veneziani, Antonelli ed altri.La nostra produzione fu esportata anche in Francia, Germania, Austria, Giappone e soprattutto in Svezia per un importante cliente che divenne poi anche un carissimo amico: Ohlssons. Le continue richieste di fornitura da parte del “Calzaturificio di Varese” ci invogliarono ad assumere altri dipendenti qualificati. Insistemmo nella produzione di calzature d'alta qualità e contribuimmo, con altre aziende di San Lorenzo, a dare un'immagine importante alla scarpa di Parabiago, sia in Italia sia all'estero.Le nostre maestranze erano le migliori della zona, specialmente le orlatrici, abili operaie che permisero la realizzazione della “Ballerina”, scarpetta rovesciata di gran successo, prodotta in grande quantità anche da altri calzaturifici con il nome “Rock and Roll”. Ideammo poi la linea “Comfort”, caratterizzata da tomaia molto morbida con elastico per aderire al piede in modo perfetto.Lavorammo con tanto entusiasmo fino al 1973 poi, per altri impegni, cedemmo la ditta ad un nostro dipendente. Ricordo con nostalgia gli anni 50-60, quando San Lorenzo e le sue numerose aziende, insieme alle realtà agricole ed industriali dell'alto milanese, contribuirono in modo significativo al boom economico dell' Italia che ebbe poi come riconoscimento “l'Oscar della lira”.Che bei tempi!
1955 | Mon Film magazine cover Source: Tout ceci est magnifique |
Lola Montès Martine Carol wears a costume by Marcel Escoffier |
Lola Montès Peter Ustinov wears Capobianco |
Lola Montès | An unusual cut | Peter Ustinov and Capobianco shoes |
Lola Montès Another unusual cut | Martine Carol and Capobianco boots |
1955 | Martine Carol promotional shot for Lola Montès |
1955 | Capobianco boots worn by Martine Carol for Lola Montès promotional shots | Courtesy Patrice Reboul |
1955 | Martine Carol in Nana by Christian-Jacque |
Lola Montès credits: shoes by Capobianco |