Saturday, July 30, 2011

1967 | CALZATURIFICIO DI VARESE | VARESE


1967 | Calzaturificio Di Varese

1967 | Calzaturificio Di Varese

1967 | Calzaturificio Di Varese

1967 | Calzaturificio Di Varese

FOOTNOTE
The 1967 collection was awarded with the Fashion Oscar in Saint Vincent [more HERE].


CALZATURIFICIO
DI VARESE
I N D E X

Monday, July 25, 2011

1967 | COLETTE'S EARLY DAZE | THE SHOEMAKER LA FLESSIBILE

1967 | Vito Lattuada
Parabiago, Milan
Source: Calzature Italiane di Lusso magazine


1967, anno di transizione: il nome La Flessibile appare solo occasionalmente e viene evidenziato Vito Lattuada, proprietario e designer (l'indirizzo é il medesimo). Il marchio Colette é in arrivo.

1967 was a transitional year. The name La Flessibile appears occasionally while designer/owner Vito Lattuada is prominently featured. The brand Colette is coming up.



1967 | Vito Lattuada
Parabiago, Milan
Source: Calzature Italiane di Lusso magazine

1967 | Vito Lattuada
Parabiago, Milan
Source: Calzature Italiane di Lusso magazine

1967 | Vito Lattuada
Parabiago, Milan
Source: Calzature Italiane di Lusso magazine

1967 | Vito Lattuada
Parabiago, Milan
Source: Calzature Italiane di Lusso magazine

1967 | Vito Lattuada
Parabiago, Milan
Source: Calzature Italiane di Lusso magazine

1967 | Vito Lattuada
Parabiago, Milan
Source: Calzature Italiane di Lusso magazine


COLETTE | LA FLESSIBILE
PARABIAGO, MILAN
I N D E X

VITO LATTUADA
1945 - 2011 | IN MEMORIAM



1967 | Vito Lattuada
Parabiago, Milan
Source: Calzature Italiane di Lusso magazine

Sunday, July 24, 2011

CONVERSE ALL STAR CHUCK TAYLOR | AN AMERICAN CLASSIC | feat. THE RAMONES [THE American Icon]


CONVERSE All Star Low


103 anni di storia e uno status che solo i Doctor Martens possono vantare. A differenza della R. Giggs [proprietaria del marchio DM] la Converse non é più indipendente, anzi é stata salvata dal fallimento e alla fine acquisita dalla Nike [2003]. Nessuno é perfetto.

103 years of history and a cult status matched only by the Doctor Martens. On the other hand R. Giggs (owner of the Docs) is still independent while Converse is owned by Nike since 2003. Nobody's perfect.


Chuck Taylors for Him & Her
High Top & Low

Le Chucks sono un'icona divenuta tale grazie ai Ramones [e alle centinaia di imitatori di questi ultimi], ma solo nel 2007 la Converse/Nike ha omaggiato il gruppo con un modello in edizione limitata. Tributo fuori tempo massimo: gruppo sciolto da undici anni e tre dei membri originari passati dall'altra parte (Joey, Dee Dee e Johnny); per contro, le Ramones Distressed Black High Top fanno parte della campagna Product RED e il 10% dei proventi é stato devoluto al Global Fund To Fight AIDS, Tubercolosis And Malaria.

Chucks became an icon thanks to the Ramones but the tribute model came only in 2007. Out of time/out of place since the group disbanded in 1996 and three founding members went to the other side (Joey, Dee and Johnny); however the Ramones Distressed Black High Top were part of the Product RED campaign and 10% of the profits went to the Global Fund To Fight AIDS, Tubercolosis And Malaria.


ONE ...

TWO ...

THREE ...

FOUR.

Non so, probabilmente a qualcuno sono anche piaciute. Comunque l'idea Nike di una scarpa in tela anticata artificialmente coincide con l'idea del punk di MTV e/o Rolling Stone. 
Corporate Biz Still Sucks.

Don't know, maybe someone even likes them. Anyway Nike's idea of a shoe with artificial faded black canvas equals MTV/Rolling Stone's idea of punk-rock.
Corporate Biz Still Sucks!

Ramones - 1976 - Ramones (SIRE)

Aprile 1976. Tutto é cominciato da qui, anche se di All Star non ce ne sono. Anzi le sneakers (1) indossate dai Ramones erano il modello "The Champion" della KEDS, azienda americana nata nel 1916 e attiva ancora oggi sebbene semisconosciuta in Europa. Keds é rimasta indifferente anche dopo l'uscita di "Rocket To Russia" (novembre 1977). Non te lo spieghi, ma poi leggi nel loro sito:
"La sneaker originale 'Champion' é un'icona di stile da oltre novant'anni. Indossata da Audrey Hepburn, Marylin Monroe e Jackie O, e costantemente celebrata da Vogue, Elle e WWD, la Keds continua ad affascinare e bla bla bla ..."
OK allora: Audrey, Marylin e Vogue. Niente Ramones? _N_O_


April 1976: everything started here even though no All Stars are on sight. Actually Ramones' sneakers were "The Champion"'s KEDS, but the brand slept on it even after the release of "Rocket To Russia" (November 1977). It doesn't' add up , then again you read on Keds' website:
"This original sneaker, called "The Champion" has remained a style icon for over ninety years. Worn by Audrey Hepburn, Marilyn Monroe and Jackie O, and consistently celebrated by Vogue, Elle and Women's Wear Daily, Keds continues to attract fashion designers blah blah blah..."
OK then: Audrey, Marylin and Vogue. No Ramones? _N_O_


Ramones - 1977 - Rocket To Russia (SIRE)

Le prime All Star sulla copertina di un disco dei Ramones sono arrivate solo undici anni dopo (2), ma da qui in poi é stato un diluvio.

Chuck's first appearance on a Ramones cover happened with 1987's "Halfway To Sanity" (2) but after that is was a flood.


Ramones - 1987 - Halway To Sanity (SIRE)

Stay tuned for more canvas with The Ramones.
[Meanwhile, a very nice gallery is here]



FOOTNOTES
1 | Nessuno produce più i scarp del tennis, da qualche tempo si fanno solo sneakers. Il nome deriva dal verbo TO SNEAK [arrivare di soppiatto, in maniera furtiva e silenziosa] e pare sia stato coniato da un pubblicitario - Henry Nelson McKinny - anche se la KEDS, una delle prime aziende a produrre scarpe con la suola in gomma morbida, se ne é appropriata.

The origin of the word SNEAKER is here.

2 | In realtà il primo paio di All Star si trova nel singolo "Do You Remember Rock'n'Roll Radio?", ma la copertina davvero non meritava spazio.

Actually the first appearance on a Ramones record was on the single "Do You Remember Rock'n'Roll Radio?", but the cover didn't deserved to be shown here.

Thursday, July 21, 2011

1965 TURIN | OSCAR AWARDS | LUCIANO BRANCAGLION


1965 | Luciano Brancaglion
Oscar for Shoe Design


"I creatori-modellisti, gli artisti della calzatura, hanno presentato una bellissima varietà di esemplari in assoluta anteprima, che verranno diffusi sul mercato fra sei mesi. Tra questi si è imposto il creatore Luciano Brancaglion di Milano, che ha avuto l'Oscar per una scarpetta femminile in antilope verde; ha un tacco sagomato alto 5 cm. e la tomaia intrecciata." 
[Da La Stampa, 30 aprile 1965]

"The creative-designers, the footwear artists, presented a première of a very nice variety of models, that will be distributed on the market in the next months. Among these artists the designer Luciano Brancaglion from Milan outclassed everyone; he was awarded with the Oscar for a woman’s shoe in green antelope: it has a shaped heel 5 cm high and interwoven upper." 
[From the daily "La Stampa", 4-30-1965]


1965 | Luciano Brancaglion
The awarded collection | 01

1965 | Luciano Brancaglion
The awarded collection | 02

1965 | Luciano Brancaglion
The awarded collection | 03



Luciano Brancaglion
04-30-1965| The awarded shoes
Source: "La Stampa"


Special thanks to Giorgio, Luciano Brancaglion's son.

TURIN FOOTWEAR
ACADEMY OSCAR

Tuesday, July 19, 2011

... AND THE WINNERS ARE ... | IT'S TURIN NOT HOLLYWOOD | THE HISTORY BEHIND THE FOOTWEAR OSCAR | PART 3

... E I VINCITORI SONO... | TORINO, NON HOLLYWOOD | LA STORIA DEGLI OSCAR DELLA CALZATURA | PARTE TERZA
IRMA VIVALDI


Turin's Footwear Oscar


Nel 1956 l’Accademia della Calzatura organizzò una prima Rassegna di modelli di Alta Moda, allestita in via Roma a Torino. Cinque anni dopo, nel 1961, sempre a Torino nacque il Salone della Calzatura e Pelletteria, abbinato al Samia (manifestazione nata su iniziativa di Vladimiro Rossini per la promozione del tessile e dell’abbigliamento nel luglio 1954 e proseguita per 15 anni). Così ne parlava all'epoca il quotidiano La Stampa:

“L’originale manifestazione, che non ha precedenti in Italia, non soltanto vuol rendere omaggio alla capitale subalpina in occasione delle celebrazioni centenarie dell'Unità d'Italia, inserendosi nel calendario ufficiale di «Italia 61», ma ne riconosce il prestigio nel campo della moda in genere e in quello particolare della calzatura. Con Firenze e Milano, Torino figura tra i centri ai quali si rivolge la maggior parte degli acquirenti stranieri più qualificati, cui spesso interessano non soltanto i nostri prodotti, ma anche le idee nuove, la « linea », i modelli che rispondono sempre alla più felice vena creativa.” 
[La Stampa, 15 Luglio 1961]



Turin’s Academy organized its first high fashion shoe exhibition in Turin (Via Roma) in 1956
Five years later, in 1961 - once again in Turin - happened the first Footwear and Leather Goods Exhibition, a bundle event with Samia (an exhibition wanted by Vladimiro Rossini for the promotion of textiles and clothing. It started in July 1954 and lasted 15 years) 
This is how the daily La Stampa described the event: 

The original event, unprecedented in Italy, wants to pay homage to the subalpine capital on the occasion of the centenary celebrations for the Italian Unification. It recognizes the prestige of this city in the fashion industry and in footwear production. Along with Florence and Milan, Turin is one of main places of interest for the most qualified foreign buyers: they not only look for our products but also for new ideas, for the "line" and creativity of the models " 
[La Stampa, July 15, 1961]

1961 | When the shoe is a work of art
From the daily La Stampa


1961 | Ten million liras for sheik's shoes
From the daily La Stampa


In concomitanza col Salone, l'Accademia diede il via ad un’iniziativa destinata a durare per venticinque anni e della quale oggi si è quasi persa traccia: l’assegnazione degli Oscar della Calzatura. Si trattava di un riconoscimento attribuito annualmente ai produttori a ai designer che si distinguevano in varie categorie: calzatura elegante da uomo o da donna, calzatura protagonista nell'esportazione, creazioni dedicate ai bambini, ai giovani, allo sport o al tempo libero. E poi c'erano i premi dedicati ai designer ed alla loro "fantasia creativa".

In conjunction with the Exhibition, the Academy promoted an initiative which lasted twenty-five years and now almost forgotten: the award of the Footwear Oscar. 
The prize was awarded annually to manufacturers and designers which distinguished themselves in various categories: stylish man’s and woman’s footwear, the most exported shoes, children, youngsters, sport and leisure; also awards for designers and their creativity.




1965 | The award given by the Footwear Academy to Agostino Puccio
President and Oscar organizer
Courtesy Mafalda Nazio


Dal 1961 iniziò il decennio d’oro dell’Oscar, che premiò i calzaturifici ed i designers più quotati. La cerimonia di premiazione vide sfilare i nomi più famosi di quegli anni; per citarne alcuni: Aldo Sacchetti, Salvatore Deodato, Otello Bertocco, Luciano Brancaglion, Giuliano Gobbi, Imbrico, Mauro Nebuloni...

Degli artigiani e dei calzaturifici premiati, la maggior parte purtroppo non esiste più. In particolare sono scomparsi i nomi allora famosi della SS33, come i Fratelli Nebuloni, Castea o il calzaturificio Titano e quelli di Vigevano come Aldrovandi o Erco.


The Oscars golden decade started in 1961: the ceremonies saw the parade of the most famous designers of those years. To name a few: Aldo Sacchetti, Salvatore Deodato, Otello Bertocco, Luciano Brancaglion, Giuliano Gobbi, Imbrico, Mauro Nebuloni... 

Most of the artisans and the award-winning shoe factories unfortunately no longer exist: the then famous SS33 names such as Fratelli Nebuloni, Castea or Titano for instance and also Vigevano’s factories like Aldrovandi or Erco ended their production.


Alcuni dei premiati sono stati invece in grado di mantenere nel tempo la loro caratteristica di alta qualità artigianale, come Emilio Arcando, oppure di evolversi in una realtà aziendale e distributiva moderna, in grado di portare il made in Italy nel mondo, come il calzaturificio Pakerson di Cerreto Guidi.

On the other hand, some winners were able to maintain over time their production and the high-quality craftsmanships, such as Emilio Arcando, while others were able to evolve into a modern distribution company and promote the made in Italy all over the world, like the shoe factory Pakerson from Cerreto Guidi.



1964 | Pakerson's Oscar Certificate
(Courtesy Gabriele Brotini)


THE HISTORY BEHIND THE
ITALIAN FOOTWEAR OSCAR AWARD
Part 1 | Part 2 | Part 3



1964 | Pakerson's Oscar Ad
Source: Catalog of the 4° Italian Exhibition of high quality footwear, leather goods and leather

Sunday, July 17, 2011

EGON SCHIELE AT THE METROPOLITAN MUSEUM, NY | YOU CAN LEAVE YOUR SHOES ON


1915 | Egon Schiele
Woman Buttoning Her Shoes

1918 |  Egon Schiele
Seated Nude In Shoes And Stockings

1912 |  Egon Schiele
Crouching Nude In Shoes And Black Stockings


Egon Schiele
at the MoMA [feat. Girl Putting On Shoe - 1910]

SHOES
&
ART

Thursday, July 14, 2011

1966 | COLETTE'S EARLY DAZE | THE SHOEMAKER LA FLESSIBILE | PART 1

1966 | Creazioni Lattuada (La Flessibile)
Parabiago, Milan
Source: Calzature Italiane di Lusso magazine

1966 | La Flessibile
Parabiago, Milan
Source: Calzature Italiane di Lusso magazine

1966 | La Flessibile
Parabiago, Milan
Source: Calzature Italiane di Lusso magazine

1966 | La Flessibile
Parabiago, Milan
Source: Calzature Italiane di Lusso magazine



COLETTE | LA FLESSIBILE
PARABIAGO, MILAN
INDEX

1966 | LA FLESSIBILE
PART 2




1966 | La Flessibile
Parabiago, Milan
Source: Calzature Italiane di Lusso magazine

Tuesday, July 12, 2011

1971 | BOOTLEG | CELESTINO'S V/S VALENTINO [MARIO]

Già nel 1969 Celestino si fece notare per degli stivali originali, ma il suo capolavoro sarebbe giunto l'anno successivo. Apparso per la prima volta sulle pagine della rivista Foto Shoe (aprile 1970), ne conquistò la copertina due mesi più tardi nell'ambito di uno speciale dedicato al distretto parabiaghese [SS 33]. Il panta-stivale piacque, tanto che la Cedrate SpA lo utilizzò per promuovere il nuovo materiale sintetico chiamato LaSkina.

Back in 1969 Celestino made himself noted for original boots but his masterpiece came the following year. The first appearance was on Foto Shoe magazine (April, 1970) and two months later it was featured on the cover of the same magazine that showcased a special report about Parabiago and the SS 33 footwear industry. The boot was a smash and the firm Cedrate SpA used it to promote their brand new man-made material called LaSkina (synthetic leather).


1970 | Celestino's | trouser boots
Made with man-made laSkina material by Cedrate SPA
March 1970 | Celestino's
January 1971 | Mario Valentino


E qui arriviamo a gennaio 1971: durante le sfilate di alta moda a Roma il nuovo modello di Mario Valentino - creato per la collezione Sarli - non passa inosservato. In un articolo su Foto Shoe, la stilista Eva Sabbatini - sebbene conoscesse perfettamente il lavoro di Celestino - si domandava chi fosse arrivato prima. Possibile che l'alta moda arrivi dopo un calzolaio di provincia? E per meglio spiegare il concetto fece anche un disegno.

Forward to January 1971, Rome; a new boot designed by Mario Valentino for Sarli graced the catwalk: it didn't go unnoticed. The designer Eva Sabbatini wrote a report in Foto Shoe (February, 1971) asking herself who came first and - at the same time - acknowledging Celestino's idea from the previous year. The message was: could it be possible for someone from suburbia to beat well known designer at their own game?



January 1971 Mario Valentino                      April 1970 | Celestino's
Drawing by Eva Sabbatini
Source: Foto Shoe magazine


Non si conoscono i dettagli, ma la causa legale sulla paternità dello stivale é stata vinta da Celestino. 
Ignaro della vicenda (?) pochi anni più tardi Gianni Ferraiolo ha riproposto i medesimi stivali e nessuno ha battuto ciglio.

In no time a legal battle ensued: we don't know the details but Celestino won. A few years later Gianni Ferraiolo came up with the very same boot design and no one said anything.


CELESTINO'S

CELESTINO'S
PARABIAGO, MILAN



1978 | Gianni Ferraiolo
Secondigliano, Naples

Saturday, July 9, 2011

miSS 33 | MARA PALVARINI | MISS ITALIA 1971 | SPONSORED BY SS 33 BRANDS

miSS 33 | MARA PALVARINI | MISS ITALIA 1971 | TRA LA SS 33 E LA A4 [CON UNA DEVIAZIONE A PAVIA]


MARA PALVARINI
Miss Italia 1971 wears CELESTINO's

Mara with Mr. PISONI, owner of the heel maker IDEALE 
[Parabiago, Milan]

1971 | SISA [Gorla Minore, Varese]
SOLEA (Castiglione delle Stiviere, Mantova)

1971 | SISA | DURIUS
[Pavia]

1971 | SOLEA
Castiglione Delle Stiviere, Mantova

1971 | EUROSIBA
(Montichiari, Brescia)


La partecipazione a Miss Universo é andata male: nemmeno nelle prime 12. Una tradizione italiana: come lei anche Lori Del Santo, Simona Ventura, Anna Kanakis, Anna Valle etc.
Piccola consolazione la menzione su LIFE magazine...

Mara Palvarini run for Miss Universe but she didn't make it. Not even in the top twelve: an Italian tradition. How sad. At least she was mentioned in LIFE magazine...



Marriage Palvarini-Pacchioni postponed due to the Miss Universe contest
Source: LIFE magazine July, 3 - 1971


1971 | PAOLO DA SAN LORENZO bag | buckle by Deodato
Mara likes Deodato designs
1971 | Salvatore Deodato (Right) likes Mara
1971 | Mara Palvarini, Armando Pollini, Regina Schrecker [Lady Universo]