I CALZATURIFICI L'ANGELICA E CASTEA DI PARABIAGO, MILANO
Testo di Gildo Castelli (Proprietario L'Angelica/Castea)
[da NOI: testimonianze e documenti in un libro per San Lorenzo di Parabiago]
L’attività calzaturiera della famiglia Castelli ebbe inizio nel 1911, con sede in San Lorenzo di Parabiago in Via Sempione, e a fondarla fu Ambrogio Castelli col marchio L’Angelica. L’esercizio fu a carattere prettamente artigianale e si avvalse sin dall’inizio dell’opera di circa dieci collaboratori. La produzione riguardava calzature da donna di tipo medio fine.
Con l’inizio dell’evento bellico del 1915/1918 l’attività della Ditta continuò pur se a scartamento ridotto; al termine del conflitto la produzione aziendale fu integrata con scarpe da uomo sotto il marchio Leandro che permise l’assunzione di altre maestranze fino a raggiungere il numero di trenta occupati circa.
Nel 1928 la sede venne trasferita, sempre a San Lorenzo di Parabiago, ma in Via Milano. In questo periodo erano presenti nel territorio parabiaghese circa trenta realtà produttive di tipo calzaturiero, ma con l’avvento della crisi mondiale del 1929 solo una decina riuscì, con immensi sacrifici, a superare la congiuntura sfavorevole e tra queste L’Angelica.
60's | CASTEA
Al Museo Carla Musazzi di Parabiago
Fotografia: Irma Vivaldi
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Footwear Oscar winner - Museo Carla Musazzi di Parabiago, Milano
Fotografia: Irma Vivaldi
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Le difficoltà per queste aziende familiari continuarono fino alla fine della guerra Italo-Abissina poi finalmente, anche se lentamente, le cose cambiarono in meglio fino al nuovo evento bellico che rallentò di nuovo la produzione anche per la mancanza di manovalanza maschile impegnata sul fronte di guerra.
La fine della guerra segnò l’inizio di una debole ripresa produttiva, ma un nuovo evento diede un duro colpo alla famiglia Castelli: la morte del fondatore avvenuta nel 1951. L’attività produttiva continuò per circa un anno con una società tra gli eredi ed il Sig. Arturo Bollati. La stessa si scioglierà l’anno successivo con la fondazione di due distinti calzaturifici.
Da questo momento i fratelli Castelli iniziano ad apportare ammodernamenti nel ciclo produttivo introducendo nuovi macchinari che permisero di aumentare la produzione sino a raggiungere le centoventi paia di scarpe al giorno con la presenza di circa cinquanta dipendenti.
Si pensò anche di introdurre nel ciclo della lavorazione aziendale un nuovo marchio sotto il nome di Castea per differenziare la produzione tradizionale da quella di tipo giovanile.
1958 | CASTEA | Eredi Castelli
San Lorenzo di Parabiago, Milan
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Museo Carla Musazzi di Parabiago, Milano
Fotografia: Irma Vivaldi
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Museo Carla Musazzi di Parabiago, Milano
Fotografia: Irma Vivaldi
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Footwear Oscar winner - Museo Carla Musazzi di Parabiago, Milano
Fotografia: Irma Vivaldi
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La conseguenza di questa differenziazione fu la continua espansione dell’attività con il risultato del fabbisogno di nuovi spazi. Nel 1960 si costruì un nuovo capannone, ubicato in Via G.B. Vico, ove furono installati nuovissimi macchinari che portarono l’azienda ad essere considerata una delle più attrezzate e moderne del circondario.
Tutto questo provocò un ulteriore incremento produttivo fino a raggiungere le cinquecento paia giornaliere con la presenza di circa centocinquanta dipendenti. Quando nel 1973 due dei fratelli si ritirarono, il calzaturificio continuò con gli altri tre fratelli ed i nipoti, fino al 1980.
Testo di Gino Castelli
Tutto questo provocò un ulteriore incremento produttivo fino a raggiungere le cinquecento paia giornaliere con la presenza di circa centocinquanta dipendenti. Quando nel 1973 due dei fratelli si ritirarono, il calzaturificio continuò con gli altri tre fratelli ed i nipoti, fino al 1980.
Testo di Gino Castelli
Tratto da “NOI: testimonianze e documenti in un libro per San Lorenzo di Parabiago” - AA.VV., a cura di Maria Luisa Ciprandi, Graziana Marcon, Maria Bollati, Ivana Bollati (2002) - pag.230-31
Tutte le fotografie sono di Irma Vivaldi.
Si ringrazia il museo Carla Musazzi di Parabiago, Milano
Tutte le fotografie sono di Irma Vivaldi.
Si ringrazia il museo Carla Musazzi di Parabiago, Milano
60's | CASTEA
Museo Carla Musazzi di Parabiago, Milano
Fotografia: Irma Vivaldi
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PARABIAGO, MILAN
I N D E X
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