1966 | Bruno Magli |
MADE IN
Source: Calzature Italiane di Lusso
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Ci risiamo.
Ancora una volta tocca sentir dire che la produzione è la parte meno rilevante di un prodotto. Non è indispensabile nemmeno per un’azienda di calzature che proclama (Agg. 2014: proclamava) nel proprio sito come punto di forza la produzione “rigorosamente fatta a mano da artigiani esperti, con la massima attenzione ad ogni dettaglio”.
Here we go again.
Another genius is saying the production is the least important part of a product. Not even for a footwear company, which claims to produce “shoes rigorously hand-made by expert craftsmen, and every single detail is made with scrupulous care and highest level” (from the company website. Update 2014: not anymore).
Magli's beginning | From the company profile |
E così dopo 75 anni di produzione bolognese, la direzione di Bruno Magli (dal 2007 di proprietà del fondo inglese Fortelus Capital) ha pensato di propinare il solito piano di ristrutturazione con l’ipotesi di chiusura dell’attività di prototipi e produzione nello stabilimento di Bologna.
“Il piano industriale che abbiamo annunciato oggi (settembre 2011) prevede il cambiamento del modello di business e il ritorno alla focalizzazione su innovazione di prodotto e brand management invece che sulla produzione.”
Dichiara l'ex Jil Sander Armin Mueller, nuovo a.d. di Bruno Magli.
Nuovo modello di business = 90 licenziamenti.
So, after 75 years of production in Bologna, the management of Bruno Magli (owned since 2007 by the British investment fund Fortelus Capital) decides to roll out the usual restructuring plan including layoffs and the idea of closure of the manufacturing plant in Bologna.
“The business plan announced today (September 2011) provides a change of the business model and the return to focus on product innovation and brand management rather than production”
Says former Jil Sander Armin Mueller, Bruno Magli’s new CEO.
Change of the business model equals 90 layoffs.