THE SHOE FACTORY ELIO | LUINO | VARESE | PART 2

After his father's death, twenty-eight years old Carlo took control of the company. For a decade he maintained a high-level production of men's footwear and a steady presence in exhibitions and trade fairs. Regrettably, their market quota didn't expand and export volumes remained low. Rebranding as "Calzaturificio Luino" didn't help either and finally Carlo Ambrosetti sold to Switzerland's Bally in 1962.

Dopo la morta del padre, la direzione passò al figlio Carlo, all’epoca ventottenne. Per una decina d’anni Carlo cercò di mantenere in forze l’azienda attraverso la partecipazione a fiere di settore e la produzione di modelli da uomo di alto livello e linee ricercate, ma i risultati non furono quelli sperati. Dopo il cambio di nome dell’azienda che fu ribattezzata “Calzaturificio di Luino”, Carlo Ambrosetti la cedette alla svizzera Bally nel 1962.

The new management kept the production of luxury men's shoes until 1967. Under pressure from the Trade Union's demands, Bally left Italy and fired two hundred workers. After a two years shutdown, the company was acquired by the Borri shoe factory in Busto Arsizio.

Under Mario Borri's guide, the shoe factory Elio became just another division of the Borri company, limiting its production to uppers and components. From 400 employees in 1969 they downsized to 120 in 1990, the year when the Luino's shoe factory closed its doors for good.

Furono gli ultimi anni buoni. La nuova gestione mantenne la produzione di calzature di lusso da uomo solo per pochi anni, fino al 1967. In seguito a rivendicazioni sindacali, la Bally lasciò l’Italia e licenziò duecento operai. Dopo due anni di chiusura, il destino del calzaturificio luinese si incrociò con quello dello storico Calzaturificio Borri di Busto Arsizio, che ne acquisì la proprietà.

Con la direzione di Mario Borri, l’ex Elio diventò succursale dell’azienda bustese, riducendosi alla produzione di tomaie e componenti. I 400 dipendenti del 1969 scesero a 120 quando, nel 1990, il Calzaturificio di Luino chiuse definitivamente l'attività.