Il calzaturificio Titano fu per oltre quarant'anni il fiore all'occhiello della produzione calzaturiera sull'asse del Sempione.
Fondato nel 1928 da Paolo Sciuccati, fu tra i protagonisti dello sviluppo del distretto di Parabiago e dintorni negli anni del dopoguerra, grazie ad una produzione di altissima qualità sportiva ed elegante.
The Titano shoe factory was a leading force in the footwear production along the Simplon Road for more than fourty years.
Founded in 1928 by Paolo Sciuccati, it spearheaded the Parabiago district in the postwar years, thanks to a production of high quality sporty and elegant shoes.
Fondato nel 1928 da Paolo Sciuccati, fu tra i protagonisti dello sviluppo del distretto di Parabiago e dintorni negli anni del dopoguerra, grazie ad una produzione di altissima qualità sportiva ed elegante.
The Titano shoe factory was a leading force in the footwear production along the Simplon Road for more than fourty years.
Founded in 1928 by Paolo Sciuccati, it spearheaded the Parabiago district in the postwar years, thanks to a production of high quality sporty and elegant shoes.
1971 | Cerro Maggiore (Milan) Titano's production plant |
Nel 1962 arrivò un riconoscimento con l’Oscar della Moda e negli anni successivi, fino ai primi anni ’70 l’espansione internazionale, con lo sviluppo anche di altri marchi: Arizona (stivali da uomo); San Remo (calzature da uomo per il mercato nord americano); Remo Sport, (mercato europeo); e infine i marchi Adriano Sciuccati Lord Style e Adriano Sciuccati & Salvatore Deodato per le produzioni più innovative e legate alle collaborazioni con la moda, come quella con Fiorucci.
Titano won a footwear Oscar in 1962 and up to the early 70's they developed an international distribution with different brands: Arizona (men's boots); San Remo (men’s shoes for the American market); Remo Sport (European market); and finally Adriano Sciuccati Lord Syle and Adriano Sciuccati & Salvatore Deodato for cutting edge designs and collaborations with the fashion industry, such as Fiorucci.
Titano won a footwear Oscar in 1962 and up to the early 70's they developed an international distribution with different brands: Arizona (men's boots); San Remo (men’s shoes for the American market); Remo Sport (European market); and finally Adriano Sciuccati Lord Syle and Adriano Sciuccati & Salvatore Deodato for cutting edge designs and collaborations with the fashion industry, such as Fiorucci.
1969 | Adriano Sciuccati Lord Style | Insole detail Source: Zaffaroni Collection |
Adriano Sciuccati & Salvatore Deodato Source: Zaffaroni Collection |
Adriano Sciuccati (1933-1973), the last player in the history of the Sciuccati family, was really an entrepreneur going against the grain: design, materials, creative force and also the inventive marketing strategy allowed Titano to stand out. Unfortunately, the huge investment in the early 1970s were overwhelming for the shoe factory and the international crisis put its activity to an halt in 1973. Adriano Sciuccati could not outlive his creation, and died the very same year.
A seguire, l'affettuoso ricordo di Erminio Zaffaroni, amico e ammiratore di Adriano Sciuccati e del suo calzaturificio.
Tra i clienti, vendevo le pelli per le fodere al calzaturificio Titano, che per me era il migliore di tutti. Io conoscevo da tanti anni il proprietario Adriano Sciuccati, perché da lui aveva lavorato mio fratello Remo e io da ragazzo andavo a lavare la macchina a Paolo Sciuccati, il padre, che era stato presidente della banda di Cerro.
Portavo le pelli in cantina dove teneva tutte le scarpe di campionario abbandonate e avrei voluto prenderle tutte, tanto erano belle.
Adriano era un tipo generoso, forse fin troppo, e ogni tanto mi lasciava portar via qualcosa. Ma diversi pezzi della mia collezione mi sono arrivati per un’altra strada. Quando il Titano ha chiuso per una serie di eventi sfortunati, a metà degli anni Settanta, tutta la giacenza del calzaturificio l'ha ritirata il mio amico Galli, lo stocchista.
Un giorno sono andato a trovarlo e nel solaio ho riconosciuto le calzature. "Ma hai qui tutte le scarpe dello Sciuccati!?” Non ci potevo credere! "Le vuoi?” mi ha chiesto “Vieni a prenderle". Allora sono andato con mio figlio Matteo e ho portato via tutte quelle che ho potuto recuperare. A sacchi.
Per le sue creazioni il Calzaturificio Titano nel 1962 vinse addirittura l’Oscar della Calzatura. Secondo me faceva delle scarpe di qualità superiore. Aveva una maestranza diversa dagli altri, aveva fior di operai che sapevano fare lavorazioni molto particolari e poi Adriano Sciuccati era una persona davvero fantasiosa e innovativa.
Al calzaturificio Titano avevano come modellista Armando Alberti, ma già negli anni Sessanta, per creare i campionari, Sciuccati aveva iniziato a chiamare dalle Marche anche lo stilista Salvatore Deodato.
Deodato ha portato una ventata di novità e ha dato una svolta alla Moda e alla produzione in tutto il distretto. Persino eccessiva per i tempi, perché le scarpe Titano disegnate da Deodato erano fatte molto bene, ma troppo all'avanguardia, per cui Sciuccati faceva fatica a vendere e talvolta era costretto anche a vendere sottocosto.
Ma che scarpe erano! Lavorate bene, ottimo il materiale. E poi le colorazioni… Grazie alle nuove tecniche di concia che avevamo sviluppato, i modellisti avevano la possibilità di sbizzarrirsi giocando coi colori.
E il primo che ha sfruttato fino in fondo le nuove possibilità offerte dalla tecnologia è stato proprio Salvatore Deodato col calzaturificio Titano. Andrea Pfister, Manolo Blahnik e gli altri artisti della calzatura e del colore sono venuti dopo...
[QUI l'intervista completa]
Titano was one of my customers. The best of them all in my book. I sold them hides for the insole linings. I knew the owner, Adriano Sciuccati, because my brother Remo used to work for him. Also when I was a kid I used to wash Paolo’s car, Adriano Sciuccati’s father.
They kept my hides in the cellar along with the abandoned samples. I would have liked to take them all since they were gorgeous. Adriano was a generous man, maybe too much, and sometimes he let me took something. But several pieces of my Titano collection have come my way from a different route.
In the mid-seventies, when the Titano closed doors, due to a series of unfortunate events, my friend Galli, the guy I told you before, got the entire stock of footwear and gears. One day I went to his place and I saw the shoes. He kept them in the attic. "Have you got all the Sciuccati’s shoes?” I asked him. I could not believe my eyes! "If you want them, come and take them”. So, with the help of my son Matteo, I went there and I took them all. Bags of them.For its creations Titano won a Footwear Oscar in 1962. In my opinion they made shoes of superior quality. Great workmanship too. Adriano Sciuccati was a truly creative man.
Titano’s modelist was Armando Alberti, but starting from the sixties, Sciuccati had begun to hire designer Salvatore Deodato from the Marche region.
Deodato brought a breath of fresh air that lead to a dramatic twist throughout the district. Titano’s Deodato were way ahead of its time and sometimes hard to sell so that Sciuccati was forced to sell below cost.
Anyway, those were marvelous shoes! Fantastic materials and great finishings. Not to mention the colours ... With the new tanning process that we developed, the designers had the chance to play with colours. And the first one who tried new paths was Salvatore Deodato. Andrea Pfister, Manolo Blahník and other artists followed suit...
[HERE the complete interview]
1965 | Titano shoe On the cover of trade magazine Calzature Italiane di Lusso Source: Zaffaroni Collection |