Al massimo dello sviluppo il calzaturificio arrivò ad impiegare fino a 150 dipendenti, ma come spesso accadeva nel distretto, una discreta parte del lavoro veniva fatta fare da lavoranti a domicilio o terzisti. La signora Turconi ed il figlio ricordano ad esempio che:
"La lavorazione delle scarpe estive che si usavano una volta, quelle intrecciate come il vimini, la facevano in casa solo le donne di Vanzago. Si portavano loro le pelli, o le strisce, a Vanzago e poi si andava a ritirare il lavoro finito. I tacchi invece li faceva Fiorino Bonzi, che aveva il tacchificio a Legnano in via Pietro Micca. Il fabbricato c'è ancora ma il tacchificio si è trasferito nel 1974 a San Vittore Olona (Milano) e adesso è chiuso".Bianca Maria Turconi/Guido Tenconi
At its peak the Olimpic Turconi shoe factory counted up to 150 employees, but as customary in the district, home-workers and/or contractors used to make part of the work. Mrs. Turconi and Mr. Tenconi for instance recall that:
A special kind of processing for summer shoes, which was once in use, similar to woven wicker, was home-made only by women in Vanzago, Milan. The hides or the leather stripes were brought to them, then the finished work was picked up . The heels instead were made by Fiorino Bonzi, who had a factory in Legnano. The building is still there but Bonzi’s factory moved to San Vittore Olona (Milan) in 1974 and then closed.
Bianca Maria Turconi/Guido Tenconi
1968 | TURCONI - OLIMPIC
Legnano, Milan
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Nel 1965 le calzature da uomo Olimpic furono premiate con l'assegnazione degli Oscar della Calzatura, un riconoscimento che veniva assegnato ogni anno dall'Accademia Internazionale della Calzatura di Torino, guidata dal commendator Agostino Puccio.
The Olympic men's shoes gained the Footwear Oscar in 1965, a prize awarded every year in the Sixties by the International Footwear Academy in Turin, led by Agostino Puccio.
The Olympic men's shoes gained the Footwear Oscar in 1965, a prize awarded every year in the Sixties by the International Footwear Academy in Turin, led by Agostino Puccio.
Come spesso accade nelle imprese familiari, fra parenti non erano sempre rose e fiori.
C'erano sempre stati dei gravi dissapori tra Severino e sua cognata Pierina, moglie di suo fratello Giulio, anch'essa impiegata nel calzaturificio. Pare che al culmine dell'ennesima lite mio nonno le avesse tirato un sonoro schiaffone, racconta Guido Tenconi.
Da qui la decisione di Severino di prendere le distanze dall'azienda di famiglia:
Mio padre poi praticamente smise di andare in ditta alla fine degli anni 50, pur rimanendone il direttore amministrativo, ricorda la signora Bianca Maria.
L'allontanamento poi sfociò nella decisione di chiamarsi fuori definitivamente dalle attività:
Verso la metà degli anni '60, mio nonno decise di farsi liquidare.
Severino Turconi morì nel marzo del 1969, mentre l'attività del calzaturificio proseguì fino alla metà degli anni Settanta producendo a marchio proprio, ma anche, come si verificò sempre più spesso nel distretto, per conto di importanti nomi della moda.
Ringraziamo la signora Bianca Maria Turconi e suo figlio Guido Tenconi, rispettivamente figlia e nipote di Severino Turconi, il fondatore dello stesso calzaturificio per la preziosa collaborazione.
As it often happens business among relatives wasn’t always easy.
Severino always had disagreements with his sister in law Pierina, wife of his brother Giulio, who worked with them at the factory. It seems that during yet another dispute my grandfather slapped her, says Guido Tenconi
Hence, Severino’s decision to move away from the family business.
My father then nearly stopped going to the firm at the end of the 50's, even if he continued to be the Director, recalls Mrs. Bianca Maria
And eventualy came the decision to end up completely the collaboration:
In the mid-60s my grandfather sold his share.
Severino Turconi died in March 1969, while the activity of the shoe factory continued until the mid-Seventies; the Olimpic - Turconi kept its own brand, but also worked for relevant fashion brands, as it became customary in the Parabiago district since then.
Many thanks to Ms. Bianca Maria Turconi and Guido Tenconi, daughter and grandson of Severino Turconi, the founder of the shoe factory Turconi.
TURCONI | OLIMPIC | PART 1
TURCONI | OLIMPIC | PART 2
OLIMPIC TURCONI
LEGNANO, MILAN
I N D E X
TURCONI | OLIMPIC | PART 2
OLIMPIC TURCONI
LEGNANO, MILAN
I N D E X
1973 | TURCONI - OLIMPIC
Legnano, Milan
Source: Ars Sutoria # 102
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