... AND THE WINNERS ARE ... | IT'S TURIN NOT HOLLYWOOD | THE HISTORY BEHIND THE FOOTWEAR OSCAR | PART 3

... E I VINCITORI SONO... | TORINO, NON HOLLYWOOD | LA STORIA DEGLI OSCAR DELLA CALZATURA | PARTE TERZA
IRMA VIVALDI


Turin's Footwear Oscar


Nel 1956 l’Accademia della Calzatura organizzò una prima Rassegna di modelli di Alta Moda, allestita in via Roma a Torino. Cinque anni dopo, nel 1961, sempre a Torino nacque il Salone della Calzatura e Pelletteria, abbinato al Samia (manifestazione nata su iniziativa di Vladimiro Rossini per la promozione del tessile e dell’abbigliamento nel luglio 1954 e proseguita per 15 anni). Così ne parlava all'epoca il quotidiano La Stampa:

“L’originale manifestazione, che non ha precedenti in Italia, non soltanto vuol rendere omaggio alla capitale subalpina in occasione delle celebrazioni centenarie dell'Unità d'Italia, inserendosi nel calendario ufficiale di «Italia 61», ma ne riconosce il prestigio nel campo della moda in genere e in quello particolare della calzatura. Con Firenze e Milano, Torino figura tra i centri ai quali si rivolge la maggior parte degli acquirenti stranieri più qualificati, cui spesso interessano non soltanto i nostri prodotti, ma anche le idee nuove, la « linea », i modelli che rispondono sempre alla più felice vena creativa.” 
[La Stampa, 15 Luglio 1961]



Turin’s Academy organized its first high fashion shoe exhibition in Turin (Via Roma) in 1956
Five years later, in 1961 - once again in Turin - happened the first Footwear and Leather Goods Exhibition, a bundle event with Samia (an exhibition wanted by Vladimiro Rossini for the promotion of textiles and clothing. It started in July 1954 and lasted 15 years) 
This is how the daily La Stampa described the event: 

The original event, unprecedented in Italy, wants to pay homage to the subalpine capital on the occasion of the centenary celebrations for the Italian Unification. It recognizes the prestige of this city in the fashion industry and in footwear production. Along with Florence and Milan, Turin is one of main places of interest for the most qualified foreign buyers: they not only look for our products but also for new ideas, for the "line" and creativity of the models " 
[La Stampa, July 15, 1961]

1961 | When the shoe is a work of art
From the daily La Stampa


1961 | Ten million liras for sheik's shoes
From the daily La Stampa


In concomitanza col Salone, l'Accademia diede il via ad un’iniziativa destinata a durare per venticinque anni e della quale oggi si è quasi persa traccia: l’assegnazione degli Oscar della Calzatura. Si trattava di un riconoscimento attribuito annualmente ai produttori a ai designer che si distinguevano in varie categorie: calzatura elegante da uomo o da donna, calzatura protagonista nell'esportazione, creazioni dedicate ai bambini, ai giovani, allo sport o al tempo libero. E poi c'erano i premi dedicati ai designer ed alla loro "fantasia creativa".

In conjunction with the Exhibition, the Academy promoted an initiative which lasted twenty-five years and now almost forgotten: the award of the Footwear Oscar. 
The prize was awarded annually to manufacturers and designers which distinguished themselves in various categories: stylish man’s and woman’s footwear, the most exported shoes, children, youngsters, sport and leisure; also awards for designers and their creativity.




1965 | The award given by the Footwear Academy to Agostino Puccio
President and Oscar organizer
Courtesy Mafalda Nazio


Dal 1961 iniziò il decennio d’oro dell’Oscar, che premiò i calzaturifici ed i designers più quotati. La cerimonia di premiazione vide sfilare i nomi più famosi di quegli anni; per citarne alcuni: Aldo Sacchetti, Salvatore Deodato, Otello Bertocco, Luciano Brancaglion, Giuliano Gobbi, Imbrico, Mauro Nebuloni...

Degli artigiani e dei calzaturifici premiati, la maggior parte purtroppo non esiste più. In particolare sono scomparsi i nomi allora famosi della SS33, come i Fratelli Nebuloni, Castea o il calzaturificio Titano e quelli di Vigevano come Aldrovandi o Erco.


The Oscars golden decade started in 1961: the ceremonies saw the parade of the most famous designers of those years. To name a few: Aldo Sacchetti, Salvatore Deodato, Otello Bertocco, Luciano Brancaglion, Giuliano Gobbi, Imbrico, Mauro Nebuloni... 

Most of the artisans and the award-winning shoe factories unfortunately no longer exist: the then famous SS33 names such as Fratelli Nebuloni, Castea or Titano for instance and also Vigevano’s factories like Aldrovandi or Erco ended their production.


Alcuni dei premiati sono stati invece in grado di mantenere nel tempo la loro caratteristica di alta qualità artigianale, come Emilio Arcando, oppure di evolversi in una realtà aziendale e distributiva moderna, in grado di portare il made in Italy nel mondo, come il calzaturificio Pakerson di Cerreto Guidi.

On the other hand, some winners were able to maintain over time their production and the high-quality craftsmanships, such as Emilio Arcando, while others were able to evolve into a modern distribution company and promote the made in Italy all over the world, like the shoe factory Pakerson from Cerreto Guidi.



1964 | Pakerson's Oscar Certificate
(Courtesy Gabriele Brotini)


THE HISTORY BEHIND THE
ITALIAN FOOTWEAR OSCAR AWARD
Part 1 | Part 2 | Part 3



1964 | Pakerson's Oscar Ad
Source: Catalog of the 4° Italian Exhibition of high quality footwear, leather goods and leather


 

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